La maieutica per gli antichi Greci, era l'arte di far nascere i bambini. Il filosofo greco Socrate ha utilizzato questo termine per descrivere l'arte di far emergere la verità dalle persone attraverso il dialogo, l'ascolto empatico e le domande.
In Medicina estetica, a differenza della chirurgia dove si comportano vere e proprie modifiche che possono anche non c'entrare nulla con l'anatomia originale, si cerca di far emergere una migliore armonia dalla zona trattata.
Per questo maieutica estetica: estrapolare, con piccole modifiche, quella bellezza che era già presente nel viso ma che aveva bisogno di un piccolo aiuto per emergere. Per me, questo dovrebbe essere il fine ultimo della medicina estetica.
Come Michelangelo diceva "Ogni blocco di pietra ha una statua dentro di sé ed è compito dello scultore scoprirla", anche il medico ha il compito di far ritrovare la miglior forma dal punto di vista estetico al paziente.
Starebbe a dire, "ma è vero che se metto la benzina nel motore della macchina, quando non c'è più il motore non funziona?"
Ovviamente no.
Anzi, la buona benzina (quella più a destra al distributore che nessuno di noi fa perché costa troppo) ha all'interno alcune particolarità che rende più performante il motore e quindi poi l'andamento della vettura.
È un termine americano utilizzato per indicare l'eccessivo riempimento del viso in toto o di una singola zona. Il termine filler fatigue, è diventato molto comune in America quando l'attrice Demi Moore, dopo un periodo di assenza dai riflettori era riapparsa durante la fashion week con un evidente condizione di eccesso.
DISMORFISMO, quella bruttissima parola.
La uso anche troppo in clinica. Ma è per un fine importante: educare le mie pazienti a non ricadere in quello stato.
La medicina estetica è alla portata di tutti, economicamente e geograficamente parlando.
Ha inoltre ricevuto una grossa spinta anche dall'effetto TV e influencer.